Montechiaro d’Asti: successo per la 34° Marcia Amici Beato don Secondo

 
 

Nella serata di mercoledì 10 settembre, a Montechiaro d’Asti, si è svolta la 34ª edizione della marcia in ricordo del Beato don Secondo Pollo, organizzata dall’Arcidiocesi eusebiana in collaborazione con l’Associazione nazionale alpini di Vercelli e il gruppo alpini locale.

Oltre 250 persone si sono mosse dal cimitero del paese per giungere in poco più di quaranta minuti alla chiesa parrocchiale dove don Pollo, come ha ricordato don Paolo Prunotto, guida della comunità di Montechiaro dal settembre dell’anno scorso, «celebrò il 26 ottobre del 1940 la sua 3.365ª messa, come si legge sul diario che i sacerdoti di allora erano tenuti a compilare». Certo, neppure il Beato avrebbe potuto immaginare che una liturgia eucaristica in suo onore si sarebbe conclusa con due vescovi che univano le loro voci a quelle della corale parrocchiale e dell’intera assemblea, nella suggestiva interpretazione del cantopreghiera “Signore delle cime”, composta da Bepi De Marzi nel 1958 e oggi tradotta in oltre 50 lingue, definita da padre David Maria Turoldo “Un salmo dei nostri giorni”.

Mons. Marco Arnolfo, vescovo di Vercelli, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica insieme con mons. Francesco Ravinale, vescovo di Asti, e da monsignor Vittorio Croce, vicario generale della diocesi astigiana. Nell’omelia l’attenzione si è focalizzata sulla caducità della vita. Partendo dalla poesia “Soldati” di Ungaretti, mons. Arnolfo ha invitato tutti a soffermarsi sul valore del «dono della propria vita agli altri, come ha saputo fare il beato don Secondo».

Accanto ai due presuli, in presbiterio, oltre a don Ettore Esposito e don Andrea Matta, rispettivamente cappellano e vicecappellano della sezione Ana di Vercelli, i parroci di Castelrosso e Villareggia (Ivrea) di Caresanablot, Cigliano, Moncrivello, Caresana e Motta de’ Conti (Vercelli). Al momento dei saluti il sindaco di Montechiaro, Paolo Luzi, ha ringraziato monsignor Arnolfo per il dono di una reliquia del Beato che, lo ha rassicurato, sarà custodita «come fosse a casa propria»; poi si è rivolto a monsignor Ravinale esprimendogli riconoscenza per il dono «di don Paolo come parroco a cui, dopo questi pochi mesi, vogliamo tutti un gran bene». Infine è intervenuto Giuseppe Bussolino, attivo organizzatore della marcia nell’Astigiano e figlio del commilitone al quale don Secondo scrisse la sua ultima lettera dal fronte, ricordando quando il Beato fu ospite della sua famiglia a Montechiaro nel 1940; ha promesso inoltre una visita a sorpresa a Vercelli. Tra i numerosi alpini intervenuti, oltre al colonnello Carlo di Somma, comandante del terzo Reggimento di Pinerolo di cui faceva
parte il battaglione Val Chisonedi don Secondo, ai presidenti delle sezioni di Casale Monferrato, Gian Luigi Ravera, di Novara, Antonio Palombo, e di Vercelli, Piero Medri, era presente anche Vincenzo Borgarello, classe 1920, ultimo commilitone vivente di don Secondo: non manca mai a qualsiasi manifestazione in memoria di colui
che definisce «mè fratel».

L’affetto che circonda la figura del primo Beato alpino è testimoniata da Carlo Massimello, studioso di don Pollo, che ha ricevuto nuove richieste per l’edizione 2015 della marcia: a Nonantola o Modena. Nel frattempo si è fissato il calendario dell’adunata nazionale 2016, che si svolgerà ad Asti: sia il gruppo don Pollo sia la sezione Ana di Vercelli si stanno già muovendo per trovare la sede migliore in cui allestire «lo stand del cappellano», diventato un punto fisso di riferimento e di profonda devozione ad ogni evento delle penne nere.

Fonte: Corriere Eusebiano – 20 settembre 2014 – Gian Maria Gagna