Ordine S. Sepolcro: consegnate all’Arcivescovo nuove insegne a seguito del furto

 
 

Celebrato a Vercelli l’ingresso nell’istituzione di mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo-Fossano 

“Dies festus” per l’Ordine equestre del Santo Sepolcro, Luogotenenza per l’Italia settentrionale, che lunedì 15 aprile, nella cappella dell’arcivescovado di Vercelli, ha celebrato l’ingresso ufficiale nell’Ordine di mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo-Fossano. Il momento è stato propizio per la consegna a mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli, delle nuove insegne dell’Ordine: «E’ il contesto migliore per ringraziare l’Arcivescovo Marco, che ci accoglie fraternamente nella sua casa per rimettergli le insegne di appartenenza all’Ordine, indebitamente sottratte da mano certamente poco fraterna», così mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi e Gran Priore della Luogotenenza, accennando al  furto delle insegne e di un crocifisso,  avvenuto circa un anno fa nella sede della Diocesi. Alla cerimonia hanno partecipato il Luogotenente, S.E. Comm. Angelo Domenico dell’Oro, mons. Malvestiti, il preside della sezione Piemonte  comm. Sergio Petitti e mons. Piero Delbosco, Vescovo di Cuneo-Fossano.  Erano presenti anche i cavalieri e le dame di alcune sezioni piemontesi con i loro delegati: il comm. Enrico Croce, delegato della sezione di Vercelli con il priore mons. cav. Giuseppe Cavallone, il delegato della sezione di Novara cav. Fabrizio Nardilli ed il delegato della sezione di Cuneo cav. Massimiliano Gosio. Nella cappella dell’arcivescovado è stata officiata la messa con l’omelia pronunciata da mons. Malvestiti che ha messo l’accento su alcuni punti centrali nel cammino di fede cui siamo chiamati: «La vocazione alla santità nella chiesa è universale, come unico è il popolo di Dio (cfr LG cap. II) cui apparteniamo. Le relazioni interpersonali a nessun livello sono facili. Possono diventare fraterne solo se chiediamo perdono a Dio nel sacramento della riconciliazione, attingendovi la forza di perdonare o meglio di affidarci a Dio perché ci aiuti a perdonare. Egli sa preparare tempi e modi per questa impresa se incontra la nostra libertà e volontà: pur deboli, diventano efficaci se fiduciose nell’accompagnamento del Signore». Durante la cerimonia l’arcivescovo mons. Marco Arnolfo è intervenuto con parole di gratitudine verso l’Ordine per il gesto “riparatorio” della consegna delle insegne che simboleggia anche la fraternità e la solidarietà che devono albergare nel cuore di ogni cristiano. Poi il pensiero è andato alla guerra «illogica e senza senso poiché miete vittime innocenti e non risolve le questioni in atto». Dello stesso tenore l’invito di mons. Malvestiti alla preghiera per «Chiedere pace per Gerusalemme, avvolta nella spirale di una guerra che costituisce la “grande tribolazione del mondo. La pace che porta il nome di Cristo si dilati includendo la cara nazione ucraina e ponendo fine allo scandalo che i cristiani provenienti dallo stesso fonte battesimale e i figli di Abramo (ebrei, cristiani e musulmani così vicini e così lontani in Terra Santa) offrono purtroppo alla famiglia dei popoli e in essa alle nuove generazioni mandate a morte mentre desiderano giovinezza, pace e futuro». In sintonia con le parole di pace e di preghiera per Gerusalemme è intervenuto S.E. il comm. Angelo Domenico dell’Oro che ha ricordato «le tribolazioni delle persone che vivono in Terra Santa e la necessità che l’Ordine stia sempre vicino ad esse, fattivamente e nella preghiera, con l’auspicio che si possa tornare nel più breve tempo possibile a convivere pacificamente e con spirito di fratellanza».

Ordine Equestre 

del Santo Sepolcro 

Luogotenenza 

per l’Italia settentrionale

delegazione di Vercelli