Il Crocifisso ci scuota dal torpore

Il momento dello scoprimento del Crocifisso la mattina di Pasqua in Duomo
 
 
Il momento dello scoprimento del Crocifisso la mattina di Pasqua in Duomo

Il messaggio di Pasqua dell’Arcivescovo Marco

Il giorno di Pasqua si è aperto, a Vercelli, con la secolare tradizione dello scoprimento del Crocifisso argenteo che domina la navata del Duomo. Una folla di fedeli ha assistito al suggestivo rito presieduto dall’Arcivescovo. In questa occasione proponiamo il testo pasquale scritto da mons. Arnolfo per i mezzi della comunicazione sociale dell’arcidiocesi eusebiana.

«Contemplando il Crocifisso della nostra maestosa cattedrale mi sembra di scorgere i crocifissi di oggi, morti a causa della follia bellica in corso, di cui non si scorge la conclusione, anzi di cui si teme sempre più un’escalation globale e nucleare, o i morti in mare durante i disumani viaggi della speranza, o le vittime innocenti dell’ingordigia dei prepotenti. Un brivido di colpa mi attraversa al pensiero che Lui è lì, crocifisso, anche per causa mia, vittima dell’indifferenza di chi vede, magari si commuove, ma non muove neppure un dito. Quanti dovranno ancora morire sotto le bombe o annegare in mare o morire di fame o quanti dovranno ancora essere calpestati nella loro dignità prima che ci svegliamo dal nostro torpore?
Quanti miliardi di euro dobbiamo ancora spendere in armi e munizioni che hanno lo scopo solo di uccidere, anche quando vengono usate per la difesa, invece di investirli in una vera mediazione di pace, in salute, scuola, formazione, lavoro…?
Quanta ipocrisia dovrà ancora accecare la nostra fede cristiana? Nella guerra fratricida, Russia-Ucraina, i contendenti sono nella maggioranza cristiani, ortodossi e cattolici; nello sfruttamento spregiudicato dei paesi del terzo mondo, che sta causando migrazioni e morte, i primi responsabili sono i paesi del primo mondo a maggioranza cristiana o con radici cristiane!
Quale Pasqua vogliamo vivere quest’anno? Carissime e carissimi seguiamo la Maddalena e le altre donne. Andiamo anche noi alla tomba di chi abbiamo crocifisso. Cerchiamo il Cristo nell’uomo di oggi umiliato e percosso dalle ingiustizie e soprattutto dall’indifferenza. Lasciamoci folgorare dalla luce del Risorto, che scaturisce dallo sguardo di chi si riaccende alla speranza, perché si è sentito avvicinato, aiutato, amato. Non cediamo allo scoraggiamento, bloccati sotto il masso dell’impotenza di fronte ai mali del mondo, ma risorgiamo con Cristo che ci prende per mano per avventurarci, con il suo Spirito di amore, nelle piccole opere di bene con le persone che incontriamo nella nostra vita quotidiana, cercando di ricuperare nella verità e nella giustizia le relazioni familiari e professionali.
Sfruttiamo la dolce e potente amicizia di Colui che risorto ci allontana da ogni solitudine e paura perché vive con noi e ci benedice.
Buona Pasqua!»

+ Mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo