21 dicembre 4ª domenica di Avvento Lc 1,26-38

 
 

– a cura di Mons. Sergio Salvini – Vegliate nell’attesa della Luce  –

«Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”… Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”» (Lc 1,35-38).
Maria, madre di Dio, che ha serbato preziosamente in cuor suo le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei, con Giovanni Battista e i profeti, ci portano sulla soglia del Natale del Signore. È scoccata l’ora del silenzio per incontrare Dio.  Il silenzio è virtù primaria: essere vuoti per essere riempiti e Dio immette la Parola di vita. Da sempre il silenzio non è solo virtù ascetica ma virtù “teologica”: Dio parla!
Non basta sentire, si deve ascoltare: Maria ascolta l’annuncio dell’Angelo. Annuncio che origina stupore, meraviglia, disponibilità, ma cambio di programma. Dio interrompe nella vita: obbliga ad interrogarsi.
Non si obbedisce se prima non si è fatto silenzio: Maria è la serva obbediente che aderisce al progetto di Dio.

Dall’obbedienza nasce l’umiltà. Ci vogliono silenzio, ascolto, obbedienza e umiltà. L’umiltà non è l’atteggiamento di chi si mette da parte – falsa modestia più delle volte – l’umiltà è spoliazione di sé. Davanti a Dio come ai poveri. Umiltà è spogliarsi dell’uomo vecchio (che fatica sempre a morire) e lasciarsi rivestire del nuovo da Cristo. L’umiltà non è il contrario della superbia. Cristo umiliò se stesso, facendosi obbediente.
Umiltà come povertà, come spoliazione, come pellegrinaggio, come fragilità della nostra vita. Maria è l’umile serva del Signore. È l’umile ragazza che si mette nella precarietà, che accoglie la chiamata e tutto quello che ne consegue.
Il cammino è un percorso di fede. È un atteggiamento di trasformazione. Ogni giorno Cristo ci chiama alla vita, ci chiama a muoverci, ci chiama a camminare dietro di Lui, a essere pellegrini. Dio con il cammino educa il popolo di Israele. Il cammino ci mette nella verità. Maria alla chiamata risponde con un cammino per servire.
Gesù è venuto per servire. Lui capovolge le nostre misere categorie umane: «I capi delle nazioni dominano su di esse…ma tra voi non sia così» (Mt 20, 25-26). Nella Chiesa non sia così; tra di voi non sia così. Il Figlio dell’Uomo è venuto per servire e dare la sua vita in riscatto per molti.
Gesù è la verità. Solo Cristo è assoluto. Dio è amore fedele senza condizioni e ci insegna che la radicalità della purezza è seguire Lui: metterlo al centro.
La purezza del cuore dice che non si può seguire due padroni, o servire due padroni, o amare due padroni. Il compromesso non è mai buono: non lascia liberi, non ci lascia puri.
Buon Natale!

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Chi è innamorato della bellezza umana e la va cercando nelle sue espressioni genuine o sofisticate, sempre deluso di trovarla pari all’idea, che essa dovrebbe realizzare, deve sostare nell’ammirazione e nel gaudio di poter salutare in Maria la bellissima, la veramente bella, la «tota pulchra». E cercando il segreto di questo splendore ci si accorge che esso non è soltanto estetico, ma è insieme morale e spirituale; è bellezza perché santità.
La grazia è la più alta bellezza dell’anima, grande incontro con Cristo nella vita eterna» (Paolo  VI).