IV domenica di Quaresima Gv 3,14-21

 
 

Gesù, luce che annienta le tenebre –

a cura di Don Gian Franco Brusa –

 

Il cammino quaresimale procede a grandi passi. Il Vangelo di questa domenica narra l’incontro di Gesù con Nicodemo, uomo molto colto, appartenente alla setta dei farisei e membro del Sinedrio. Non aveva ancora capito bene chi fosse Gesù e perché fosse venuto nel mondo. Ne aveva sentito parlare, sapeva che si definiva Figlio di Dio e voleva delle prove da Lui. Decide di incontrarlo di notte, per non farsi vedere dagli altri farisei e per rivolgergli delle domande su Dio, sulla morte, sull’aldilà. Gesù gli risponde e nello stesso tempo si rivela: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16).

Con questa frase vuol far comprendere a Nicodemo, e a noi, che Dio è soprattutto amore e ciò che ha fatto è, solo ed esclusivamente, per amore. E anche di fronte alla nostra infedeltà, Egli continua ad amarci. Gesù ricorda inoltre a Nicodemo un episodio della storia del popolo di Israele, narrata nella Bibbia, cioè quando gli ebrei erano stati colpiti dai morsi letali dei rettili. Il loro capo, Mosè, su invito di Dio, fece innalzare un serpente di bronzo e chi lo guardava veniva subito guarito. È facile comprendere che chi guarderà con l’occhio della fede Cristo, cioè chi crede, avrà la vita eterna. Con una grande differenza: nel popolo ebreo chi guardava il serpente di bronzo recuperava soltanto la salute fisica; chi, invece, crederà in Cristo avrà la vita eterna, la vita divina, quella definitiva, e sarà salvo dal peccato.

Per far comprendere meglio cosa significhi credere, Gesù usa la simbologia della luce e delle tenebre, indicando nella luce l’amore di Dio per l’uomo e nelle tenebre le opere malvagie dell’uomo. Naturalmente Cristo è la luce, che si rivela nelle parole e nelle opere. È luce perché manifestazione piena di Dio che dà la vita.

Dunque, non bisogna fermarsi all’Antico Testamento, come pensava Nicodemo, ma è necessario accogliere la persona di Gesù: Lui, con la sua luce, ci guida fuori dal buio. Purtroppo, molti la rifiutano e preferiscono vivere nelle tenebre. Amano compiere il male e chi lo fa odia la luce, non intende accostarsi ad essa. Al contrario, chi si dedica alle opere buone si avvicina continuamente alla luce, rispondendo alla volontà di Dio ed entrando in comunione di vita con Lui.

Occorre quindi ascoltare e mettere in pratica la Parola, che è Gesù Cristo, accoglierla, credere in essa, custodirla nel cuore, osservarla e testimoniarla. Vivere nella luce o nelle tenebre è una decisione da prendere qui e ora, nelle azioni buone di tutti i giorni, quelle che il Signore ci invita a compiere nelle nostra vita. Come per Nicodemo, comincia a farsi giorno per tutti quando si crede, si ama, si producono frutti duraturi. In queste ultime settimane di Quaresima impegniamoci con maggior entusiasmo a incontrare il Signore, cerchiamo di stare alla sua presenza, interrogandolo, come Nicodemo, e ancor di più ascoltandolo, per comprendere se viviamo nella luce dell’amore o nelle tenebre del male e dell’egoismo.

Buona domenica.