52.ma giornata nazionale vocazionale

 
 

«È bello con Te»: questo lo slogan della 52ª giornata di preghiera per le vocazioni; e penso che quello che la caratterizza debba essere lo stupore.

Ogni vocazione, infatti, richiama lo stupore: di Dio che incontra la bellezza della sua creatura e afferma, come alle origini della terra e del cielo: «Facciamo l’uomo: sia simile a noi, sia la nostra immagine.

E Dio vide tutto quello che aveva fatto, era davvero molto bello» (traduzione della Bibbia in lingua corrente). Dio si rivolge ad ogni uomo, lo ama di un amore infinito, inesauribile, lo accoglie così com’è e le parole che l’uomo si sente rivolgere da Dio, nel cuore, sono: «È bello con te». Allora può rispondere a sua volta: «È bello con Te».
È questa la storia di ogni vocazione, di ogni chiamata del Signore: al sacerdozio, alla vita consacrata, alla famiglia, a tutte le altre vocazioni. Un incrocio tra lo stupore di Dio e il nostro, che rende bella e feconda la vita.
Ma siamo ancora capaci di stupirci, di meravigliarci della bellezza che è il Signore? Sembra che la nostra abitudine a vivere nel vortice del mondo, nel ritmo quotidiano, ci appiattisca sui nostri banali bisogni immediati e ci tolga uno sguardo capace di andare oltre, di meravigliarsi del dono della vita, della fede,  del pane, del lavoro, dello studio,  dell’amicizia, della famiglia….

Mi confidava un amico pochi giorni fa che, fermandosi per dieci minuti, in silenzio, a contemplare le montagne innevate, le piante in fiore, il cielo azzurro illuminato dal sole del mattino, ha provato una gioia interiore immensa e, lodando Dio, si meravigliava, si stupiva, chiedendosi «ma chi sono io?». La risposta è stata la profonda consapevolezza di essere amato da Dio. Da sempre e per sempre. «È bello con te».
Questa è la meraviglia delle meraviglie che spinge ognuno di noi ad aprirsi a Cristo, perché è bello vivere così. È Cristo che colma la nostra vita, la illumina, le dà gioia piena e profonda, anche in mezzo alle difficoltà e alle piccolezze umane.

Si legge nel salmo 138 che ognuno di noi è unico, fatto come un prodigio, non  ancora nati già ci vedeva… E allora come non concludere con il salmo: «Guidami sulla tua vita di sempre», quella dell’amore che si dona. Non c’è altra strada della felicità se non una vita che si dona senza riserve, a somiglianza del buon e bel Pastore, Cristo,  che ha offerto la vita al Padre per tutti.
Non manchi allora la preghiera  perché  i giovani non abbiano paura di giocarsi la vita per Cristo, di affidarsi e donarsi con passione per servirlo in tanti fratelli.

La loro felicità possa  contagiare il mondo, perché è entusiasmante vivere quando ci si mette in gioco per qualche cosa di bello – Gesù Cristo – lasciandoci condurre per la strada della propria vocazione, segnata fin da quando siamo stati intessuti da Dio nel seno di nostra madre.
mons. Tonino Guasco
vicario episcopale per la vita consacrata